Non solo pastiere, colombe e casatielli sulle tavole della Pasqua nel Sannio. Nelle pieghe di un’antica tradizione beneventana incontriamo il cosiddetto “pizzo panaro”. Un dolce antico, risalente al 1500, oggi in via di sparizione, che veniva donato da nonni e zii ai bambini che recavano in dono la palma benedetta nel giorno della Domenica delle Palme, tanto che un antico detto beneventano dice: “Palma a te, pizzo panaro a me”. Un dolce portatore di pace, di amore e di amicizia, il cui nome, molto probabilmente, deriva dalla sua forma tonda come una pizza, che veniva portato in un “panaro”, in un cestino. Si tratta di un disco di pan di spagna ricoperto di naspro (glassa di zucchero) e decorato da una miriade di confettini colorati, i “diavulill”.
Un tempo il “pizzo panaro” veniva forgiato anche a forma di bambola. In questo caso, veniva donato dalle madrine alle proprie figliocce. Una tradizione, questa, dei dolci antropomorfi che risale all’antica Grecia, in particolare al culto di Demetra, dea del grano, alla quale veniva offerto il frutto del primo raccolto in forma di pani e di dolci.
Abbiamo notizia anche di un “pizzo panaro” plasmato in forma di colombina che, nei secoli passati, veniva confezionato nei conventi e offerto dalle suore al padre priore e agli officianti la messa di Pasqua. Ricordiamo come sia particolarmente forte il simbolismo della colomba nella tradizione della Pasqua cristiana.
Nella Genesi si narra che durante il diluvio universale, Noè inviasse una colomba in ricognizione per capire se fosse rimasta della terra emersa. L’uccello ritorna recando nel becco un ramoscello d’ulivo. È l’inizio della salvezza, il segno tangibile della riappacificazione tra Dio e gli uomini. Da questo momento la colomba sarà sempre vista come espressione della volontà divina, inviata tra gli uomini per recare un messaggio di pace.
50 gr. di zucchero
50 gr. di farina
3 uova
1 cucchiaio di zucchero a velo
1 cucchiaio di succo di limone
burro e farina per la tortiera
250 gr. di zucchero
mezzo bicchiere di acqua
confettini colorati
Montare gli albumi a neve con un cucchiaio di zucchero a velo e il succo del limone. In una pentola mescolare i tuorli con lo zucchero semolato, intiepidire leggermente il composto a bagnomaria, togliere dal fuoco e con uno sbattitore elettrico renderlo spumoso. Aggiungere delicatamente, ai bianchi d’uovo, la farina setacciata e poi unire ai rossi.
Preriscaldare il forno a 180°, imburrare e infarinare la tortiera e infornare per circa 30 minuti. Per la glassa far sciogliere, con l’acqua, lo zucchero a fuoco basso. La glassa va versata sul dolce tiepido che verrà poi cosparso con i confettini colorati.